Ogni anno i Poli perdono 344 miliardi di Tonnellate di ghiaccio

Ogni anno la Terra perde 344 miliardi di tonnellate di ghiaccio, fattore che contribuisce per il 20% all’aumento del livello dei mari. Nella maggior parte delle regioni polari questo processo di progressivo impoverimento è cominciato a partire dal 1992. A rivelarlo è lo studio pubblicato sulla rivista Science e coordinato da Andrew Shepherd, dell’Università britannica di Leeds.

Finora le stime sul cambiamento degli strati di ghiaccio di Groenlandia e Antartide differivano notevolmente, fattore che rendeva difficile prevedere i futuri cambiamenti rispetto al livello del mare. Alcuni studi, in particolare, risultavano in disaccordo sul fatto che ci fosse una perdita o una crescita del ghiaccio a livello globale, il cosiddetto ”bilancio di massa”.
Variazioni in parte dovute al fatto che i dati forniti dai satelliti per l’osservazione della Terra coprono periodi di tempo relativamente brevi e in modalità differenti.

Per risolvere il problema i ricercatori hanno combinato i dati basati su tre diversi metodi di rilevamento satellitare (ovvero altimetria, interferometria e gravimetria) in modo da calcolare la misura del bilancio di massa più completa finora ottenuta, riferita al periodo compreso tra il 1992 e il 2011.

[banner network=”adsense” size=”300X250″ type=”default” align=”alignright”]Grazie a questa analisi congiunta è stato calcolato il tasso di perdita di ghiaccio dalle calotte glaciali di Groenlandia, Antartide orientale e occidentale e penisola Antartica.
L’Antartide orientale è l’unica in cui il bilancio di massa è positivo, anche se l’aumento non è sufficiente a compensare le perdite nel resto del continente. Il risultato è che la perdita di massa dai ghiacci polari ha contribuito per 11,1 millimetri (con uno scarto di 3,8 millimetri) all’innalzamento del mare a livello globale. Si tratta di circa il 20% sull’aumento totale del livelli dei mari nel periodo studiato.

Restano ancora poco compresi i fenomeni che portano le più calde correnti oceaniche allo scioglimento dei ghiacci e a renderne instabili i margini, come rilevato da Ian Joughin, dell’Università di Washington, in un altro articolo pubblicato nello stesso numero di Science. ”E’ chiaro – osserva – che queste interazioni sono una parte fondamentale del recente aumento di perdita di massa sia dalla Groenlandia che dagli strati di ghiaccio antartici, ma i dettagli di questi processi sono ancora da chiarire”.

(ANSA)

Condividi subito L'Articolo!!!!