Nella “nuvola informatica” dati su meteo e clima

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meteoleontinoi
– 15 Settembre 2013Posted in: Primo Piano, Teconologie

[banner size=”300X250″]I dati meteo e quelli sul clima diventano hi-tech e sono condivisi in rete, nella ‘nuvola informatica’.
‘’E’ la nuova rivoluzione tecnologica in arrivo nei prossimi anni, quella che apre la porta alla condizione e allo scambio di enormi quantità di dati e che permetterà di avere servizi e dati calibrati su misura, in base alle richieste degli utenti’’, ha detto il responsabile del direttorato dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per l’osservazione della Terra, Volker Liebig, nella rima giornata del convegno ‘Living Planet’.

‘’Negli anni ’80 si parlava di dati su ghiacci, oceani, foreste, e si poneva il problema di come rilasciarli agli utenti. Adesso con lo sviluppo di Internet e la possibilità di condividere i dati nella nube – spiega Liebig – diventa possibile mettere a disposizione degli utilizzatori i dati processati on demand’’.
Inizia l’era dei ‘Big Data’ anche per i dati che aiutano a controllare la salute di oceani e foreste, atmosfera e ghiacci. In un mondo nel quale entro il 2040 la popolazione complessiva potrebbe raggiungere i 9 miliardi, la gestione delle risorse naturali è cruciale, ha proseguito Liebig. Basti pensare che per nutrire 9 miliardi di persone la produzione di cibo dovrà aumentare del 70% e che la maggior parte delle calorie arriverà da alimenti coltivati sul 37% della superficie terrestre.

Sempre entro il 2030 si stoma che il 96% della popolazione mondiale avrà un telefono cellulare e il 41% una connessione Internet a casa. Le osservazioni su larga scala, ha aggiunto Liebig, saranno sempre più importanti e assumeranno una valore via via crescente. Senza contare l’enorme quantità di dati in arrivo. Basti pensare che solo le passate missioni europee Ers ed Envisat hanno prodotto 200.000 miliardi di Byte (pari a 2 petabyte) ora a disposizione di tutti. Si calcola che almeno 5.000 progetti di ricerca stiamo utilizzando i dati del satellite Envisat per studiare inquinamento, ghiacci, terremoti, buco dell’ozono

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